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mercoledì 5 giugno 2013

BEATI I CATECHISTI........


Beati i catechisti poveri in spirito.
Quelli che per educare alla fede i ragazzi tirano fuori e spendono tutto ciò che Dio ha dato loro: tempo, capacità ,energia, tenacia...

Beati i catechisti afflitti.
Quelli che nonostante i rospi da ingoiare e le difficoltà da superare non si danno mai per vinti

Beati i catechisti miti
Quelli che evitano le tentazioni delle scorciatoie delle minacce e dei ricatti e camminano sulla strada del convincere, spiegare, rispiegare, dialogare,
testimoniare

Beati i catechisti affamati e assetati di giustizia.
Quelli che non accettano passivamente la catechesi di una Chiesa e una società che non esiste più, ma lottano per una educazione alla fede adeguata ai ragazzi di oggi

Beati i catechisti misericordiosi.
Quelli che capiscono le difficoltà dei ragazzi e delle loro famiglie e non sbraitano, non giudicano, non sentenziano, ma trovano soluzioni serene ed equilibrate


Beati i catechisti operatori di pace Attenzione! Non i pacifici cioè quelli che anche se i ragazzi non s'interessano e stanno li solo per la Cresima o la prima Comunione,    per poi andarsene il più lontano possibile, continuano con le stesse pappe cucinate alla stessa maniera
NO! Beati quelli che cercano la pace non di se stessi o del parroco o dei genitori, ma la pace  di Gesù, quella che nasce dalla Sua spada e dal Suo fuoco contro tutto ciò che può danneggiare un sereno cammino dei bambini e dei ragazzi verso la fede

Beati i catechisti perseguitati a causa della catechesi.
Perseguitati dal tempo che non basta mai, dai tanti impegni nel lavoro e nella famiglia,dai locali inadeguati,dai mezzi tecnici inesistenti, dai quei bambini che se non ci fossero.... e invece ci sono sempre e non fanno combinare niente, dai colleghi che non si pongono troppi problemi e si accontentano del solito tran tran, dalla tentazione di lasciare ...ma che poi ricominciano sempre

Beati i catechisti così
Avranno un posto bellissimo in cielo e una gioia in più, particolarissima, esclusiva: quella d'incontrare lassù ,qualcuno che sta lì perché, proprio grazie al catechismo, ha scoperto ed imboccato la strada giusta per arrivarci.
 TRATTO DAL LIBRO DOPPIO CLIC SULLA CATECHESI DI DON TONINO LASCONI


Non si nasce cristiani come non si nasce catechista, lo si diventa solo con tenacia, dedizione e vocazione. Essere catechista non significa "fare" la catechista, o lo si è sempre, anche fuori dalle aule parrocchiali, o non lo si è per niente. 
La fede si trasmette solo con le proprie (e non quelle degli altri ) esperienze di vita.
Le parole servono solo ad esprimere un concetto già vissuto .
Non possiamo raccontare di Gesù ai bambini sotto forma di favolette o quello che non sentiamo e viviamo per davvero... loro se ne accorgono e possiamo incorrere nel rischio che, qualche giorno prima della "Prima Comunione" i bambini ci chiedano.....

Ma Gesù è davvero esistito o è solo una favoletta?  

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