ULTIMI ARTICOLI

martedì 30 aprile 2013

NON ABBIATE PAURA

SOLO LUI HA PAROLE DI VITA......SI, DI VITA ETERNA.


                                

domenica 28 aprile 2013

LEZIONE D'AMORE

"GUARDATOLO LO AMO' "

Alessandro d'Avenia, autore del libro "Bianca come il latte rossa come il sangue" parla d'amore al III Forum MGS

                           

VI DO UN COMANDAMENTO NUOVO

amatevi anche voi gli uni gli altri. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

Quando Giuda fu uscito [dal cenacolo], Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito.
Figlioli, ancora per poco sono con voi. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».

Parola del Signore


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"Amatevi come io vi ho amato".
Tutti siamo capaci di amare ma è certo che amiamo  con tutti i limiti del nostro essere umani. Oggi il Vangelo ci chiede di più...amare come ama Dio. La differenza sta proprio  nel come. 

giovedì 25 aprile 2013

PERCHE' PREGARE

Perché pregare? Quando e come ? Io non so pregare!!!!

Spesso i ragazzini del percorso di fede,ma anche gli adulti, fanno di queste domande.Non amareggiatevi ,(anch'io le ho fatte) non c'è nulla di sbagliato, è lecito ed è giusto, si cresce nella fede, grazie ai dubbi e alle domande...non è positivo obbedire senza pensare, solo a Dio spetta questa prerogativa,bisogna ragionare, porsi e porre domande. Le risposte che ho cercato di dare, attingono al mio "bagaglio" di esperienze. Nessuno può dire come si prega, non c'è una regola precisa,ognuno troverà col tempo e la perseveranza la sua dimensione, la sua strada ,le risposte stanno dentro ad ognuno di noi. Ogni esperienza raccontata può essere solo un trampolino di lancio, una spinta a non arrendersi e a non scoraggiasi mai


Come fa uno che non ha mai pregato ad iniziare?


Certo che ci vuole anche coraggio!!!


Ma cos'è davvero la preghiera?


"Dio sa tutto di noi" e allora perché pregare?


La preghiera per un cristiano è un dovere?


La preghiera non è forse una fuga in un mondo irreale,un rifugio, non è tempo perso??


Sembra tutto semplice ma io  non ho il tempo di pregare!!!


Dio dona una serenità strana pacata silenziosa...quella serenità che ci manca, che cerchiamo ovunque ma che non troviamo se non in Dio

mercoledì 24 aprile 2013

CHE COS'E' LA PREGHIERA?


MAHATMA GANDHI



La preghiera, è la chiave che apre la porta dei mattino e chiude la porta della sera. Non c'è pace senza la grazia di Dio e non c'è grazia di Dio senza preghiera. Ecco perché chiedo a tutti voi di seguire la consuetudine della preghiera.
La preghiera non è il passatempo ozioso di una vecchietta. Compresa nel suo vero valore e ben impiegata, essa è il più potente mezzo di azione. Senza dubbio la preghiera richiede una viva fede in Dio. La preghiera vuota è come un suono di tromba, o un rumore di cembali. Deve venire dal cuore. La preghiera che viene dal cuore ci distende, ci dà il senso della nostra misura, ci indica con chiarezza qual è il prossimo passo da fare.
Nella vita possiamo perdere molte cose, ma non la preghiera che ci lega in cooperazione a Dio e gli uni agli altri. La preghiera dovrebbe essere un bagno di purificazione per lo spirito dell'uomo. Se non ci laviamo nel corpo, ne soffre la salute, allo stesso modo lo spirito diventa immondo, se non laviamo il cuore con la preghiera. Vi chiedo, pertanto, di non trascurarla mai.
Scrivendo ad un amico sul tema della preghiera, mi venne tra mano una cosa bellissima scritta da Telinyson e la voglio presentare ai lettori per vedere se riuscissi, per caso, a convertirli ad una fede sicura sull'efficacia della preghiera. Questo il gioiello: "Più cose opera la preghiera di quelle che il mondo possa sognare. Lascia pertanto che la tua voce zampilli come una fonte per me, notte e giorno. Che cos'è l'uomo più di una pecora o di una capra che nutre una vita cieca dentro il proprio cervello se, conoscendo Dio, non alza le mani in preghiera per se stesso e per quelli che lo chiamano amico? E così l'intera terra rotonda, da ogni parte è legata con catene d'oro ai piedi di Dio".


IL PICCOLO PRINCIPE




"a tutti i grandi che sono stati bambini ma non se lo ricordano piu'"...


                                                 


domenica 21 aprile 2013

IO E IL PADRE SIAMO UNA COSA SOLA

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono.
Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano.
Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».

Parola del Signore

venerdì 19 aprile 2013

GRAZIE

Ringraziare è riconoscenza, buona educazione,ma quando il nostro grazie è rivolto a Dio diventa Preghiera con la P maiuscola. Per ringraziare non ci vogliono formule, per questo ringraziare è una preghiera semplice per i semplici, ma è una preghiera ben ricca per il suo significato , è una preghiera che non stanca mai,c’è sempre qualcosa di nuovo e di bello per ringraziare.. E’ anche la preghiera più riposante, riposa la mente e allarga il cuore. Quando siamo stanchi ringraziare è la preghiera adatta, perché non assorbe, non opprime, non pesa.
E' facile ringraziare delle cose belle, quando tutto va bene!
Tutti ne sono capaci, anche se pochi lo fanno.
Ma ringraziare per le "spine", i nostri dolori e sofferenze è tutt'altra cosa, eppure è proprio in quei casi che, affidandoci a Dio, si manifesta il Suo amore , è proprio in quei momenti che Gesù ci porta in braccio, alleggerendo la nostra pena ed è almeno per questo che bisogna ringraziare. Dio è capace di trasformare le nostre spine in rose, da ogni male ne trae il bene. E se proprio il bene non riusciamo a vederlo dobbiamo per lo meno sapere che, grazie a quella sofferenza interiore, siamo cresciuti un po di più , abbiamo imparato a conoscere di noi stessi e gli altri .

Chi arriva a ringraziare delle cose spiacevoli, anche delle croci, allora ha veramente imparato a vivere.




mercoledì 17 aprile 2013

ATTO D'AMORE - Gandhi

Atto d'Amore

Prendi un sorriso,
regalalo a chi non l'ha mai avuto.
Prendi un raggio di sole,
fallo volare là dove regna la notte.
Scopri una sorgente,
fa bagnare chi vive nel fango.
Prendi una lacrima,
posala sul volto di chi non ha pianto.
Prendi il coraggio,
mettilo nell'animo di chi non sa lottare.
Scopri la vita,
raccontala a chi non sa capirla.
Prendi la speranza,
e vivi nella sua luce.
Prendi la bontà,
                                                               e donala a chi non sa donare.
                                                                Scopri l'amore,
                                                                e fallo conoscere al Mondo.
   

Positività

Mantieni i tuoi pensieri positivi
Perché i tuoi pensieri diventano parole
Mantieni le tue parole positive
Perché le tue parole diventano i tuoi comportamenti
Mantieni i tuoi comportamenti positivi
Perché i tuoi comportamenti diventano le tue abitudini
Mantieni le tue abitudini positive
Perché le tue abitudini diventano i tuoi valori
Mantieni i tuoi valori positivi
Perché i tuoi valori diventano il tuo destino.
-- Mahatma Gandhi

Dio mio

Dio mio,
aiutami a dire la verità
in faccia a chi è più forte di me,
e non a mentire
per ricevere l’applauso dei deboli.
Se mi dai il denaro, non togliermi la felicità
e se mi dai la forza, non togliermi la ragione.
Se mi dai il successo, non togliermi l’umiltà
e se mi dai l’umiltà non togliermi la dignità.
Aiutami a conoscere l’altra faccia della moneta
e non farmi accusare i miei avversari
facendomeli chiamare traditori
solo perchè non hanno gli stessi miei criteri.
Insegnami ad amare gli altri come amo me stesso,
e a giudicare me stesso come faccio con gli altri.
Non farmi ubriacare con il successo che mi darai,
ma nemmeno disperarmi quando avrò fallito,
ma fammi ricordare sempre che il fallimento
è la prova che precede il successo.
Insegnami che la tolleranza
è il grado più alto della forza
e che il desiderio di vendetta
è la prima manifestazione della debolezza.
Se mi togli il denaro, lasciami la speranza,
se mi togli il successo dammi la forza di volontà
per poter vincere il fallimento.
Se mi togli la salute, dammi la grazia della fede.
Se faccio del male a qualcuno dammi la forza per scusarmi,
e se mi fanno del male dammi la forza del perdono e della clemenza.
Dio mio, se io mi dimentico di te,
tu non dimenticarti di me!
Mahatma Gandhi



lunedì 15 aprile 2013

COME LEGGERE I VANGELI

Per i cristiani, catechisti e operatori di catechesi volenterosi che amano riflettere, meditare, capire meglio, e vivere le parole, fare propri gli atti, i segni, la vita stessa di Gesù nel suo passaggio terreno, queste riflessioni in parte e in tutto possono essere di grande aiuto.
"La tradizione cristiana ha sviluppato e codificato un metodo, una pedagogia per la lettura della Bibbia e quindi anche dei Vangeli. E' il metodo della "Lectio divina", cioè della "lettura della Parola di Dio in colloquio con Dio". Si chiama così non soltanto perché i testi che leggiamo contengono ciò che Dio ci dice, ma anche perché è una lettura che si fa in due: chi legge da una parte e lo Spirito del Risorto dall'altra. Lo Spirito ci fa scoprire nel testo del Vangelo la persona viva di Gesù, perché possiamo incontrarlo e sperimentarlo come il "Signore" della nostra vita. La "lectio divina" è dunque la lettura di una pagina evangelica in modo che essa diventi preghiera e trasformi la vita. Essa comprende quattro momenti tutti importanti. Trascurandoli o facendoli disordinatamente si corre il rischio che la lettura risulti sterile o addirittura controproducente. I momenti sono questi: 1. lettura; 2. meditazione; 3. preghiera; 4 contemplazione.

domenica 14 aprile 2013

PASCI LE MIE PECORE.

PASCI LE MIE PECORE
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.
Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse: «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».
Parola del Signore.

SARA' UN BUON PAPA - Paolo Curtaz

Pietro e noi

Gesù è risorto.
Bene. Evviva.
Complimenti vivi. Un applauso.
Ma molti sono ancora nel sepolcro. Irrigiditi come cadaveri. Travolti dal dolore, come se l'anima si fosse indurita, senza emozioni, senza desideri, senza sussulti. Come se la resurrezione riguardasse altri, come se non fosse davvero per me.
Ne conosco molte di persone che vivono così la Pasqua.
Ancora in questi giorni, da questo angolo di Chiesa che è il mio portatile, ho ascoltato le pacate sofferenze di chi, travolto dagli eventi, o dal proprio limite, o dal dolore fisico o spirituale, hanno vissuto una Pasqua solo di fede, solo di ostinata volontà, solo di sforzo, solo di sangue.
Rimasti indietro, inesorabilmente. Con l'anima claudicante.
Travolti, come se la resurrezione, in cui credono, e fermamente, non fosse per loro.
Proprio come è accaduto a Pietro.
L'ultimo degli apostoli ad essersi convertito.

domenica 7 aprile 2013

MIO SIGNORE E MIO DIO

"MIO SIGNORE E MIO DIO"



+ Dal Vangelo secondo Giovanni

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

Parola del Signore

"PACE A VOI" queste sono le prime parole di Gesù quando appare agli Apostoli, più che parole, è un dono (come sempre), che  il Risorto continua a fare ai suoi ....a noi. La Pace, la SUA PACE,  non è la pace del mondo, non è il contrario di "guerra",non è il possedere cose,  ma è tranquillità,serenità del cuore, è  la certezza che Gesù non ci lascia da soli.....MAI


SAN TOMMASO -Paolo Curtaz

Sulla strada per Gerusalemme

«Maestro, poco fa volevano lapidarti e tu ora decidi di scendere a Gerusalemme per Lazzaro?».
Andrea e Filippo sono esterrefatti. Gesù tace, lo sguardo posato in terra, pensieroso.
«Rabbì - interviene Pietro - hanno ragione, il clima è troppo teso per scendere in Giudea. Non è proprio opportuno!». Gesù sospira.
«Occorre andare» sussurra il Nazareno.
Attimo di pesante silenzio, sguardi allibiti.
Poi è Tommaso a sciogliere la tensione: «Dai, andiamo a morire con lui!». E tutti scoppiano a ridere.
È la prima volta, nel vangelo di Giovanni, in cui Tommaso parla.

Dopo la morte di Gesù

La notte precedente Tommaso l'ha passata nascondendosi sotto un vecchio ulivo nella valle del Cedron. Non sente i morsi della fame e neppure il freddo. Negli occhi ha solo l'immagine di Gesù, il suo Gesù, straziato e sanguinante pendere nudo dal patibolo mentre la folla lo insulta. Per qualche istante Tommaso era rimasto impietrito, nascosto tra la folla dei curiosi. Poi, se n'era andato per paura di essere riconosciuto. Ora, sotto l'ulivo, tutto gli torna alla mente. Sente paura e rabbia, una rabbia terribile, soffoca un urlo che gli spacca la testa. «Andiamo a morire con lui!».
Idiota, pavido, vigliacco, mezzo uomo, infame, meschino, mille volte maledetto, dannato, traditore.
L'alba lo raggiunge intontito e assopito. È l'umidità dell'aurora e il freddo del deserto a svegliarlo. Che fare? Pensa agli altri: a Pietro, a Giovanni, a Giuda. Dove saranno?
D'improvviso gli torna alla mente la stanza al piano alto in cui avevano celebrato la Pasqua, solo due giorni prima. Un'eternità, ora.
Forse gli altri sono là. Il sabato è concluso, la gente riprende il lavoro. Forse è meglio aspettare il calare della sera. Vaga tutto il giorno tra Betania e il deserto di Giuda, svuotato, esausto, consumato.
Verso sera, prudentemente, rasentando i muri, sale a Sion per vedere se gli altri si sono radunati.
Arriva alla porta e bussa con circospezione. Nulla. Silenzio.
Poi una voce «Chi è?»
«Sono io, Natanaele, apri»
La porta si apre, per chiudersi subito dopo.

Annunci

«Tommaso, abbiamo visto il Signore! È vivo!»
Tommaso guarda i volti euforici dei suoi compagni. È sbalordito e attonito.
«È così, Tommaso! È anche apparso a Cleopa e Zaccaria, nei pressi di Emmaus!»
Tommaso indietreggia, non si lascia abbracciare dagli altri.
«Tu, Andrea, tu, Simone, tu, Giovanni? Voi mi venite a dire questo? Dove eravate? Dovevamo morire con lui! Siamo tutti fuggiti! No, se non lo vedo, se non vedo le sue ferite io non crederò!».
Il sorriso si spegne sul volto degli altri. Ha ragione, Tommaso.
Non se va Tommaso. Non si sente offeso se il messaggio della resurrezione è affidato alle nostre fragilissime mani. Non capisce ma resta, senza fondare una chiesa alternativa, senza sentirsi migliore, senza andarsene.
E fa bene a restare. Otto giorni dopo il Maestro torna, apposta per lui.

Chiodi

Eccolo, il Risorto. Leggero, splendido, sereno. Sorride, emana una forza travolgente.
Gli altri lo riconoscono e vibrano. Tommaso, ancora ferito, lo guarda senza capacitarsi. Viene verso di lui ora, il Signore, gli mostra le palme delle mani, trafitte.
«Tommaso, so che hai molto sofferto. Anch'io ho molto sofferto: guarda qui»
E Tommaso cede. La rabbia, il dolore, la paura, lo smarrimento si sciolgono come neve al sole.
Si butta in ginocchio ora e bacia quelle ferite e piange e ride.
«Mio Signore! Mio Dio!».
(Paolo Curtaz)


Mi piace Tommaso,in lui  mi rispecchio,vedo me,vedo forse tutti noi quando restiamo delusi da chi annuncia il Risorto per poi muoversi in direzione opposta al messaggio di Cristo,delusi da noi stessi quando le nostre parole e il nostro agire  non vanno  a braccetto, ma  non scappiamo, restiamo fedeli alle parole del Signore. Delusi dagli uomini,  non da Gesù......anche per noi il maestro torna ,si manifesta ,si fa sentire...."IO SONO SEMPRE CON TE"

venerdì 5 aprile 2013

VIDEO - Canta anche tu


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FRATELLO SOLE SORELLA LUNA
PANE DEL CIELO
SERVO PER AMORE
SCUSA SIGNORE 
SE M'ACCOGLI
SU ALI D'AQUILA
RESTA QUI CON NOI
GESU' DOLCE MUSICA
NELL'AURORA TU SORGI PIU' BELLA
SEI L'AMORE SENZA LIMITI
LA STELLA POLARE
CHIESA DEL RISORTO
RE DI GLORIA 
C'INVITI ALLA TUA FESTA




martedì 2 aprile 2013

VIVI LA VITA - Madre Teresa di Calcutta



LA VITA E' VITA.....VIVILA






La vita è un'opportunità, coglila
La vita è bellezza, ammirala
La vita è beatitudine, assaporala
La vita è un sogno, fanne una realtà
La vita è una sfida, affrontala.
La vita è un dovere, compilo
La vita è un gioco, giocalo.
La vita è preziosa, abbine cura
La vita è una ricchezza, conservala
La vita è amore, godine.
La vita è un mistero, scoprilo
La vita è promessa, adempila
La vita è tristezza, superala
La vita è un inno, cantalo
La vita è una lotta, accettala
La vita è un'avventura, rischiala
La vita è felicità, meritala
La vita è la vita, difendila.
Madre Teresa di Calcutta


TROVA IL TEMPO


Trova il tempo di pensare
Trova il tempo di pregare
Trova il tempo di ridere
È la fonte del potere
È il più grande potere sulla Terra
È la musica dell'anima.
Trova il tempo per giocare
Trova il tempo per amare ed essere amatoTrova il tempo di dare
È il segreto dell'eterna giovinezza
È il privilegio dato da Dio
La giornata è troppo corta per essere egoisti.
Trova il tempo di leggere
Trova il tempo di essere amicoTrova il tempo di lavorare
E' la fonte della saggezza
E' la strada della felicità
E' il prezzo del successo.
Trova il tempo di fare la carità
E' la chiave del Paradiso.
(Iscrizione trovata sul muro
della Casa dei Bambini di Calcutta.)Madre Teresa di Calcutta



       






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