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giovedì 25 luglio 2013

UN GIORNO DOPO AVER A LUNGO PREGATO


Gesù dai suoi discepoli era appena tornato,
quando uno di quelli gli chiese di insegnare,
come altri maestri, il modo di pregare.
Allora subito suggerì la più bella invocazione
da rivolgere al Padre in ogni occasione,
dicendo: <<Padre, il tuo nome sia santificato
e il Regno da te voluto, sia presto realizzato;
donaci ogni giorno il pane di cui abbisogniamo
e perdonaci le colpe, chè anche noi perdoniamo;
non lasciarci cadere nella facile tentazione,
ma liberaci dal male e da ogni disperazione>>.
E per raccomandare tanta perseveranza,
persino al di là di ogni buona creanza,
raccontò di un amico andato a scomodare,
di notte, il vicino, per poter domandare
qualche pane da offrire ad un ospite arrivato,
non avendo lui in casa niente di preparato.
Quell'uomo non voleva rompere il riposo,
alzarsi e accontentare quell'amico noioso,
ma più dell'amicizia potè l'insistenza,
a farlo convinto e vincere ogni resistenza.
Così anche voi chiedete e vi sarà dato,
cercate ogni giorno finchè avrete trovato,
bussate e vi sarà aperto prontamente,
perchè chi cerca, trova sicuramente.
Quale padre, se il figlio chiede un pane,
donerà una pietra o altre cose malsane?
E se l'uomo cattivo dà cose buone ai figli,
tanto più lo fa Dio e ciò non meravigli.
Il Padre celeste darà subito lo Spirito Santo
a chi lo domanda, per averlo sempre accanto.
( Parrocchia di Venera)

LE DIECI "ENCICLICHE" DI PAPA FRANCESCO

è il libro nel quale, John L. Allen, jr elenca i dieci gesti del nuovo pontefice 
che hanno colpito il mondo.





Ancor prima dell'enciclica di si puo dire che Papa Francesco abbia già segnato il suo pontificato con gli atteggiamenti che ha assunto e i gesti,si sa, sono più eloquenti, comprensibili e coerenti  dei ragionamenti contenuti in un'enciclica vera e propria.

POVERTÀ. Il primo aspetto è il desiderio del papa che la Chiesa sia “povera, e per i poveri”. L'idea guida è che Cristo è venuto per offrire amore e salvezza a tutti, ma in particolare agli “ultimi”, a livello economico ma anche sociale, gli emarginati visti dagli altri “con le lenti del pregiudizio e della paura”. Allo stesso modo, papa Francesco “sembra intenzionato a fare piazza pulita di tutti gli oggetti e gli usi legati al papato che sanno di ricchezza e privilegio”, perché il vescovo di Roma sia “un testimone credibile” del messaggio di povertà che lancia.

UMILTÀ. La sensibilità di Francesco ricorda da vicino quella di Paolo I, tanto che nella sua prima settimana da papa è sembrato a molti “una versione argentina di Albino Luciani”, nel modo di assumere lo stesso “tono dimesso” e desacralizzare “la figura del pontefice”.Sa che la Chiesa è chiamata a predicare al mondo intero l’amore, l’attenzione per i poveri e la passione per la giustizia, e quindi i suoi capi devono mostrare con il loro stile di vita di aver fatto davvero propri questi valori, a cominciare naturalmente dal leader più visibile, il papa

VICINANZA ALLA GENTE. Il nuovo papa vuole stare vicino alla gente. Per questo, non si sottrae al contatto personale, anche se ciò ha creato qualche problema alla security del Vaticano.

PERDONO. Il pontefice ha lanciato da subito l'invito a non dimenticare che “Dio non si stanca mai di perdonarci”, siamo noi che ci dimentichiamo spesso e volentieri che Dio è pronto a perdonarci sempre ...basta chiederglielo col cuore!!!!!


IL NOME FRANCESCO. Il nome è già tutto un programma di azione, una compiuta visione della realtà della Chiesa, con una sola parola.. Quando si pensa alla Chiesa, ai cattolici vengono in mente due volti diversi della stessa realtà: quello dell’istituzione, che ha a che fare con risorse e strutture, regolamenti e una catena gerarchica di comando, e quello spirituale, delle piccole comunità in cui si cerca vivere in concordia e amore fraterno. Prendendo il nome di Francesco, “Jorge Mario Bergoglio ha detto in sostanza che il 'secondo volto' della Chiesa deve prevalere sul primo. 

UNA FEDE PROPOSTA. Il papa parla nei suoi gesti “una fede da proporre, non da imporre”. Incontrando i giornalisti il 16 marzo,il papa ha impartito la benedizione in silenzio, sapendo che alcuni non erano cattolici e altri non erano credenti, per rispettare “la coscienza di ciascuno”. Per l'autore del libro, queste parole contengono “una strategia missionaria in miniatura”.

CHIESA NON COME ONG. Il papa argentino ha poi specificato che la Chiesa non è un'organizzazione umanitaria. “Se non confessiamo Gesù Cristo, la cosa non va. Diventeremo una ONG assistenziale ma non la Chiesa, Sposa del Signore”. Bergoglio è quindi convinto che la Chiesa e il papato siano da vedere “in termini non esclusivamente umani, come una grande multinazionale religiosa, ma anche e soprattutto come protagonisti della lotta eterna fra il bene e il male”.

PESSIMISMO. Nell’omelia della messa per l’inizio del ministero petrino, il papa ha affermato che accogliere il messaggio cristiano è un modo per vedere la luce della speranza “davanti a tanti tratti di cielo grigio”.

UMORISMO. La speranza si lega alla capacità di saper sorridere, e il senso dell'umorismo è un tratto tipico del nuovo pontefice. Il papa sa parlare di Cristo al mondo intero, e sa che farlo con un sorriso gli può garantire “migliore accoglienza e ascolto”.Basta ,finalmente, con i musi lunghi e da cimitero quando si entra in chiesa,Gesù è risorto, è vivo...possibile che ci son voluti 2000 anni per capirlo?

UNITÀ.L'unità ha un nome e un volto che non annulla le differenze  Papa Francesco, “non sarà mai favorevole a quella falsa uniformità che annebbia artificiosamente le differenze”; “sa che le tensioni devono essere affrontate con coraggio e sincerità, non soppresse o ignorate nella vana speranza che prima o poi si annullino”. Proprio perché apprezza le diversità nella Chiesa, tuttavia, sa anche quanto sia importante cercare sempre l’unità e perché senza un impegno costante in questo senso le tensioni “possono paralizzare invece di arricchire”.
La diversità non è sinonimo di uguaglianza, ma l'uguaglianza dà diritto alla diversità.

domenica 14 luglio 2013

CHI E' IL MIO PROSSIMO?

Non c'è nulla di più bello che lasciarsi baciare dal tepore del sole e dalla lieve brezza marina di questo pomeriggio di luglio in riva al mare,ringrazio Dio per questo dono,per aver creato anche quest'angolo di Paradiso.Sembra che il mondo si sia fermato, tutti i pensieri lasciano sgombra la mente, ho il tempo di osservare.Molte persone affollano la spiaggia, ognuna con i suoi piccoli problemi da risolvere, persone come me, apparentemente spensierati ma che non si danno per vinti, vivono attaccate alla vita, come un marinaio alla sua barca quando sembra che stia per affondare. Ognuno ha una piccola storia da raccontare, qualcosa che segna o sta segnando la propria vita, ognuno ha un dramma più o meno grave che  traspare dai loro volti solo se riesco a relazionarmi con loro.

Ci sono Marietta e Anna, due sorelle divenute affettuosamente le "nonnine" del villaggio, vedove e con i figli lontani,si aiutano tra di loro e trovano aiuto tra gli animatori del villaggio.Hanno voglia di raccontare e raccontarsi e solo allora esce fuori la loro solitudine. Questa settimana al mare saranno in compagnia ,ci sarà qualcuno sempre pronto ad ascoltarle e si sentiranno meno sole.....ma per il resto dell'anno, mi chiedo, come faranno? Confido nell'umanità delle persone che troveranno nel loro cammino.

Ci sono i soliti "vu cumpra" ormai multietnici,bengalesi indiani nepalesi e tanti, troppi rumeni, si fermano a parlare e riusciamo a capirci nonostante parliamo lingue diverse. Quando c'è la voglia di ascoltare non esistono barriere che reggono e, le loro parole lasciano intravedere la nostalgia. Hanno lasciato la loro patria e le loro famiglie per la fame, la guerra e la cattiveria degli uomini,cercano soldi ma soprattutto sono in cerca di amore e rispetto.Sono sempre  educati e non avari di un sorriso. Gli regalo i miei biscotti, compro l'ennesima fascia dei capelli e gli dedico un po del mio tempo, mi lasciano con un saluto tipo "pace a te" .La Pace sia con te -gli dico- e auguri
Sorridono e vanno via .....quella lacrima che brillava nei loro occhi però non mi lascia e mi fa male.

C'è Antonella e Giuseppe una coppia con due coppie di gemelli a carico...due gemelli son troppi, quattro sono uno "scherzo della natura"... e poi si dice che in Italia ci sono poche nascite!!!!Quattro marmocchi in tre anni, con un'età che sommata non arriva a cinque.Una coppia invidiabile, si aiutano sempre con un sorriso, hanno la pazienza di Giobbe,sono nel villaggio  da soli, ma i ragazzi dell'animazione sono sempre pronti a giocare con i più grandicelli.Giuseppe ha perso il lavoro quest'anno, non hanno voluto rinunciare ad una settimana di vacanza mettendo mano ai loro risparmi...la speranza per il futuro e la voglia di vivere oggi non l'hanno persa. 

E per finire c'è  Mattia, un ragazzotto robusto di 18 anni, tetraplegico, sembra un vegetale,non parla non cammina,non sorride,la sua mente sembra essere proiettata verso un mondo che noi "normali" (cos'è la normalità?) non possiamo comprendere...solo  i suoi occhi sanno raccontare la libertà che non riesce a far esplodere dal suo corpo rigido, come una corazza ,e il quasi odio per la sua carrozzina.Quando è in acqua però cambia totalmente sorride, si agita muovendo le braccia e le gambe  lancia pure dei vocalizzi che profumano di gioia,assapora un po quella libertà che non può avere...io ho tutto,gambe, braccia occhi per vedere ma spesso lo dimentico, o meglio lo do per scontato,mi è dovuto!!!!I genitori, due tipetti piccoli e esili,  ogni mattina con una forza al di sopra di ogni aspettativa, riescono a strapparlo dalla prigione del suo corpo e di quelle odiose quattro ruote mettendolo delicatamente in acqua circondato da una grande ciambella.La sua gioia  ripaga tutta la fatica che i genitori impiegano nell'accudirlo.

Chi è il mio prossimo ?  Sono tutte le persone che incontro nel mio cammino sono tutti quelli che hanno bisogno di aiuto e quelle che danno aiuto,sono quelle persone che  non si ritengono sapienti ma hanno la Sapienza che proviene dal Cielo.Sono tutte quelle persone che Dio mi ha messo dinanzi per guarire dalla mia superbia dalla mia arroganza dalla mia indifferenza .
Sono i più piccoli alla luce degli uomini ma grandi dinanzi a Dio  che m'insegnano l'umiltà e  l'amore    

sabato 6 luglio 2013

BUONE VACANZE!!!

PICCOLO MANUALE DI ISTRUZIONE PER CHI VUOLE ANNUNCIARE IL VANGELO ...
....anche in vacanza.

Per prima cosa, ci sono alcune indicazioni sul bagaglio da portare... anzi, da non portare! Perché il Signore Gesù invita a viaggiare molto molto leggeri: dice di non portare né borsa, né bisaccia, né sandali di ricambio o tuniche di scorta...
Non è che voglia farli viaggiare senza il peso della valigia: questo è un invito preciso, che si può leggere in due modi.
Sicuramente come indicazione concreta: - Amici miei, questa è una missione da vivere nella semplicità e nella povertà, fidandosi della Provvidenza e non delle vostre sicurezze materiali! -
Però si possono leggere le parole del giovane Rabbi, anche come un'indicazione spirituale: -
State andando a portare l'annuncio della più bella tra tutte le notizie: la verità stupenda dell'amore di Dio! Perciò, non concentratevi sulle vostre capacità (bisaccia, sandali...), ma fidatevi della forza dello Spirito. Non sono l'organizzazione perfetta, lo slogan più affascinante, la vostra bravura nel parlare, a toccare i cuori delle persone, ma è la carezza di Dio che passa attraverso di voi! Quindi, partite leggeri, portando soprattutto la vostra fede e lo slancio di chi si sente amato. -
Ora, capiamoci bene: se in questi giorni state preparando i bagagli per le vacanze, non dimenticate di mettere in valigia la felicità di essere amici di Gesù...è quello che conta di più .
"In qualunque casa entriate, dite prima: Pace a questa casa!" 
Che bel saluto, non vi pare? Ancora più bello di "ciao" o "buongiorno": l'augurio della pace per tutti coloro che abitano nella casa dove si entra. Significa che chi sta giungendo, arriva con il cuore pieno di bontà, significa che a tutti si augura serenità e gioia.
 L'augurio di pace va offerto comunque, indipendente dall'accoglienza che riceveranno.
 "se vi ricevono, mangiate ciò che vi sarà messo davanti." 
niente lamentele in queste vacanze, anche se magari saremo lontani da casa e non tutto sarà di nostro gradimento. Invece di fare storie, perché ci sono sapori diversi dai soliti, abitudini diverse dalle nostre, proviamo a cercare il bello e il buono in ciò che ci viene offerto di vivere!
C'è ancora un altro suggerimento che mi sembra importante non tralasciare:"Guarite i malati che ci saranno e dite loro: Il regno di Dio si è avvicinato a voi."
Ai discepoli che sta inviando, il Rabbi consegna anche il potere di guarire le malattie con la forza dello Spirito, come segno che il loro annuncio è sincero e viene da Dio.
Noi non abbiamo questo potere, ma tutti possiamo fare compagnia a chi è più solo, a chi viene isolato perché magari è più timido, meno capace nelle gare, più timoroso a prendere la parola, più impacciato nei giochi di abilità... Abbiamo tutti il potere di sorridere, di salutare, di stare accanto, di aiutare, di compiere piccoli gesti di servizio... Anche tra noi, in famiglia!
L'evangelista Luca racconta che, dopo la loro missione, i settanta discepoli tornano pieni di gioia, felicissimi per quanto hanno vissuto, con tanta voglia di raccontare tutto quello che è capitato: gli incontri, i segni, la predicazione, i miracoli...
L'augurio che ci facciamo è di vivere al meglio queste settimane estive, sapendo che ogni luogo è adatto per vivere secondo il Vangelo, per testimoniare la nostra amicizia con Gesù, non importa se siamo in spiaggia, in un villaggio di montagna, in un'isola esotica o in una città d'arte...
Sempre e ovunque possiamo iniziare e concludere la nostra giornata immersi nell'amore del Padre Buono, per ritrovarci al rientro dalle vacanze, più ricchi nel cuore, più sereni e felici. Buona estate!

Daniela De Simeis

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