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giovedì 22 agosto 2013

TUTTE LE RELIGIONI SONO UGUALI


CRISTIANESIMO: RELIGIONE DEL LIBRO O FEDE?

Le  religioni  monoteiste  (ebraismo,  cristianesimo,  islam),  sono     spesso  definite  come  le “Religioni del Libro”, in quanto queste si rifanno a un testo sacro, la Bibbia, la Parola di Dio, al quale poi ogni religione aggiunge un insegnamento che gli è specifico ed esclusivo, il Talmud, i Vangeli e il Corano. 

Il Libro, considerato sacro, è infatti la parola definitiva e immutabile data da Dio, ai bisogni e agli interrogativi dell’uomo, in un contesto sociale,culturale, familiare, ben diverso da quello che l’umanità si troverà a vivere poi nei secoli successivi.Tutte le religioni conducono a Dio e quindi alla salvezza. Qualunque religione ha come aspetto basilare i tre grandi cardini della spiritualità: la preghiera, l'elemosina e il digiuno (Mt 6,1-18), e la certezza (o la pretesa) di essere l'unica via di salvezza. Ogni religione si presenta infatti come quella vera, escludendo tutte le altre, denunciate come false o opera del demonio.
La certezza di essere il Bene e di possedere la Verità, consente di ostacolare,con qualunque mezzo, tutto quel che si ritiene gli sia contrario, e ogni religione sente di avere il diritto e il dovere di intervenire in ogni ambito della vita degli uomini, per imporre la divina volontà.
Ogni religione ritiene inoltre di avere l’esclusiva della fratellanza e della pace, anche se la storia insegna che proprio in nome della religione gli uomini si sono scannati gli uni contro gli altri, uccidendo e massacrando per la difesa del loro Dio.




COSA S'INTENDE PER RELIGIONE E COS'E' LA FEDE

Per religione (deisidaimon…a) s’intende quell’insieme di atteggiamenti, di pensieri, di forme di vita e di ideologie, che nascono dall’uomo per entrare in contatto con la divinità. 
Nella religione l’uomo proietta in Dio i suoi desideri e le sue ambizioni, le sue speranze e le sue frustrazioni. 
Il termine greco che viene tradotto con religione, (gr. deisidaimon…a) è composto dal verbo temere (gr. de…dw) e da dèmone (da…mwn), e significa il timore degli dèi/dèmoni, paura delle potenze celesti, degli spiriti maligni, superstizione. Nei vangeli non si parla di religione e in tutto il NT compare una sola volta e riguarda la religione ebraica (“Essi avevano contro di lui certe questioni intorno alla propria religione”  At 25,19). 
La fede  nello specifico cristiano, è la risposta degli uomini all’esperienza d’amore di un Dio sperimentato come Padre. La fede è la risposta al desiderio, innato in ogni uomo, creato a immagine e somiglianza di Dio (Gn 1,26), di pienezza di vita. 


  • La differenza tra religione e fede è che, mentre la prima nasce dagli uomini ed è diretta verso la divinità, la seconda nasce da Dio ed è rivolta agli uomini (“Non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi”, 1 Gv 4,10; Rm 5,8). 

  • Mentre nella religione conta ciò che l’uomo fa per Dio, la fede nasce da quel che Dio fa per gli uomini. 

  • Nella religione l’uomo è tutto orientato verso il suo Dio, nella fede l’uomo si dirige con Dio e come Dio verso l’altro.

  • Nella religione è sacro il Libro. Nella fede è sacro l’uomo (Mc 2,27).

  • Nella religione è importante il sacrificio, nella fede l’amore (“Misericordia io voglio e non sacrifici”, Mt 9,13; 12,7; Os 6,6).

  • Il religioso vive di sforzi, il credente vive di certezze. (Ebrei.11:1; Giacomo. 2:10).

  • Il religioso si sforza di osservare i comandamenti, si sforza di piacere a Dio per meritarsi in qualche modo la salvezza dell’anima, attraverso le opere buone (Galati 5:4; Romani 3:28).

  • Il credente non si sogna nemmeno di sforzarsi per raggiungere la salvezza, perché sa che Gesù l’ha compiuta per lui, morendo in croce (Gv. 19:30; Tt. 3:5-6). Il credente è sereno, sa che niente e nessuno può toglierlo dalle mani di Dio, perché Gesù lo ha promesso, e il credente crede fermamente in questo (Gv. 10:27-30).

Le buone opere non servono per assicurarsi la vita eterna, ma sono un frutto conseguente della vera fede (Ef. 2:8-10). Un albero ben piantato non si sforza di far frutto, lo fa e basta. Così il credente fa le opere per predicare (vivere e trasmettere) la sua fede e non per meritarsi o raggiungere la salvezza dell’anima (Tt.3:8).
Nei vangeli tutto quel che riguarda la religione viene presentato negativamente e le persone religiose vengono presentate nei vangeli come nemici  di Dio ed irriducibili avversari del suo progetto sull’umanità.  Gesù viene assassinato da persone religiose, in nome della religione (Gv 19,7), perché il loro Dio non si interessa del bene degli uomini, ma solo del rispetto della sua Legge, che Gesù sistematicamente trasgredisce per compiere il bene degli uomini. 
Gesù dimostra che la comunione con Dio non si raggiunge attraverso l'osservanza di leggi e di riti (Rm 3,20), ma mediante l'assomiglianza al suo amore liberante e creativo. 

LA NUOVA ALLEANZA

Gesù, nei Vangeli, viene presentato con due importanti definizioni e verità di fede: il Figlio di Dio e il Figlio dell’uomo.
Figlio di Dio indica Dio nella sua condizione umana.Figlio dell’uomo, indica l’uomo nella sua condizione divina.
In Gesù, pertanto, si ritrovano la pienezza della divinità e la pienezza dell’umanità. È questa pienezza che rende Gesù intensamente e profondamente umano,attento ai bisogni e alle sofferenze degli uomini.
Per questo motivo a Gesù non basta che un testo sia considerato sacro, occorre anche che l’uomo venga considerato sacro.
Se nelle religioni del Libro si sacralizza Dio, Gesù, Parola di Dio, ha reso sacro l’uomo.
Nel Prologo al vangelo di Giovanni (1,14) si legge questa importante affermazione: “La Parola si è fatta carne ” : la Parola di Dio non si fa libro, ma carne, non un testo, ma un uomo. Gesù, il Figlio di Dio, e Dio lui stesso, è venuto a proporre una nuova relazione con il Padre non più basata sull’osservanza della sua Legge, ma sull’accoglienza del suo amore
Dio non si manifesta in un Libro, ma nella vita dell’uomo, non nei codici da osservare, ma nell’amore da accogliere; non chiede obbedienza alla Legge, ma assomiglianza al suo amore (Lc 6,35-36).
Per il cristiano, il codice di comportamento, non riguarda una legge scritta, ma l’adesione a una persona vivente: il Cristo, nuova e definitiva Scrittura per tutta l’umanità.
Se Gesù è la Parola del Dio vivente, allora il criterio di quel che è bene e quel che è male, permesso o no, non si basa per Gesù sull'osservanza o no del Libro, ma sulla pratica dell'amore, e l'amore non conosce alcun limite che gli venga posto.
I primi cristiani hanno compreso che non era importante la lettera del vangelo,ma il suo spirito, perché mentre “la lettera uccide, lo Spirito invece dà vita” (2 Cor3,6).
Per la primitiva comunità cristiana non esistevano principi assoluti, valori non negoziabili, ma tutto era relativo e subordinato al bene dell’uomo perché, come sentenziò Gesù, “il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato!” (Mc 2,27).
Il Cristianesimo non è  come le altre religioni 
 "religione del Libro" ma  è, prima di tutto, 
la fede in un uomo di nome  Gesù, 
vero Dio, vero uomo

MA ALLORA PERCHE' SI PARLA DI "RELIGIONE CRISTIANA"?

Se oggi si parla di “religione cristiana” è perché dal quarto secolo in poi il cristianesimo, da fede perseguitata, si trasformò in religione imposta, e i cristiani recuperarono tutti quegli aspetti propri della religione che erano assenti nella loro fede
Dal Concilio Vaticano II è iniziato un movimento di recupero dell’originalità cristiana, tornando alla sua sorgente, i vangeli. Le scorie accumulatesi nei secoli sui vangeli sono immense, ma la forza dello Spirito, che nei secoli ha mantenuto sempre viva la luce del vangelo attraverso uomini e donne che sono vissuti in sintonia con l’insegnamento di Gesù (basta pensare a Francesco d’Assisi) farà emergere e fiorire di nuovo l’essenzialità della Buona Notizia, spogliata da tutte quelle sovrastrutture storiche che la deturpano o falsificano. 
(conferenza riadattata di Padre Alberto Maggi)

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