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domenica 4 agosto 2013

ARRICCHIRSI...PRESSO DIO.


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». 
E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede». 
Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».

Parola del Signore


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Commento di Don Giovanni Berti

Diventare ricchi, mettersi la vita “al sicuro”, non aver più pensieri economici per se e per la propria famiglia: questo sembra il valore-guida anche di noi cristiani.
Ecco perché questo Vangelo ci può e ci “deve” ferire!
Lo dico a me che come prete non sono esente dall’ansia dell’accumulo e della tranquillità economica. Non possiedo grandi ricchezze, ma mi ritrovo spesso a guardare il mio piccolo conto in banca come se fosse l’indice della mia serenità.

Arricchire presso Dio, come Gesù conclude questa parabola a non-lieto fine, significa cambiare mentalità e cominciare davvero a preoccuparmi non solo di quello che ho in tasca, ma di quello che ho nel cuore. 
Arricchire presso Dio è puntare ad arricchirmi di fratelli da amare, perché il “presso Dio” rimane mio fratello e sorella che non stanno in cielo, ma accanto a me. Non sono nella cassaforte della banca, ma nella porta di fronte il mio appartamento, nel sedile accanto dell’autobus, nell’ombrellone vicino al mio, lungo il marciapiede che percorro a volte troppo in fretta… Li, proprio li, dove meno me l’immagino, ci sta la “banca di Dio” presso la quale posso depositare la ricchezza di amore che possiedo e che non devo perdere.
La Parola del Vangelo mi ferisce un po’, ma lo fa per svegliarmi e sanarmi dalle vere ferite che mi provoco con l’egoismo che spesso mi condiziona e che non mi fa vedere chi sta peggio di me.

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Ricco e al centro di un deserto! 
La ricchezza egoistica crea un deserto di relazioni auten­tiche, l
e cose soffocano gli affetti veri.
Un uomo solo  non felice, perché la felicità dipende da due cose:
 non può mai essere solitaria e ha a che fare con il dono. 
Solitario, il cuore si ammala;
 isolato, muore.

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