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domenica 4 agosto 2013

“QUANDO VOGLIAMO FARE UNA CHIESA RICCA ,LA CHIESA INVECCHIA"


Finalmente un Papa che ha capito, la chiesa deve essere povera...."il Vaticano dovrebbe vendere tutti i suoi beni per sfamare tutte le popolazioni povere" lo sento spesso dire e, qualche volta, l'ho pensato anch'io...ma ne siamo davvero sicuri? Ci lamentiamo che la Chiesa è ricca,spesso si accorda con i capi di Stato e si occupa anche di problemi non proprio spirituali."La Chiesa dovrebbe star fuori dai problemi dello Stato".  Ma se lo Stato regola la nostra vita sociale, la socialità in base a quali criteri dovrebbe essere regolata? Se la fede in Dio mette al primo posto l'amore verso il prossimo,il valore della vita di ogni singolo, allora credo che la "religione" non può essere messa da parte. 


Immaginiamo allora una Chiesa povera perché, come ha detto Papa Francesco, "San Pietro non aveva un conto in banca" , una Chiesa che non accetta incontri e accordi con i capi di Stato e che si occupi solo di religione (riti e liturgie).Essa di certo diventerà nel giro di qualche anno molto meno visibile sui mass media, avrà sicuramente meno proseliti e sarà soppiantata da altre religioni e sette, anche in Occidente. Una chiesa divenuta  minoranza,con meno fedeli al proprio seguito significherà anche essere meno corteggiata dai capi di Stato, che non troveranno più di grande utilità a stabilire accordi di vita morale e sociale in base le vedute del vangelo. La vita sociale dell'umanità potrebbe cadere nelle mani di qualche uomo non proprio "sano di mente"  e che considera il valore della vita pari a zero, immaginate voi con quali conseguenze ( ma possibile che la storia non ci abbia insegnato nulla?) 
Si dovranno rinunciare a tante opere che ora si sostengono con l’8 x 1000 http://www.chiediloaloro.it/e che aiuta concretamente le fasce più deboli e agli ultimi della società. Una Chiesa povera non avrebbe i mezzi necessari per essere accogliente al meglio, non riuscirebbe ad essere luogo di ristoro ritrovo e comunitario per tanti giovani e anziani sarà fatta di chiese poco riscaldate, poco sicure e più facili prede per ladri, con poche opere d’arte custodite al suo interno. Non si avrebbero  fondi per costruire o riparare  chiese e troppe opere d'arte contenute nel suo interno verrebbero rovinate per l'incuria . I preti dovrebbero rinunciare al loro piccolo stipendio e dovrebbero andare a lavorare per vivere togliendo sicuramente del tempo prezioso  alle loro comunità. ,in fondo anche San Paolo costruiva tende e riusciva lo stesso ad evangelizzare ma erano "altri tempi" .Una Chiesa povera forse sarà più evangelica, e più vicina alle sue origini, (anche se è impensabile proporre nel 2013 una chiesa uguale a quella di 2000 anni fa) ma perderà tanto della sua missione nella società odierna. 
La Chiesa deve tornare alle origine e all'essenziale,che non significa non avere soldi ma avere la propria centralità in Cristo. Non sono i soldi il vero problema che proprio oggi servono ma  è l'uso che se ne fa, i soldi non devono arricchire un "conto in banca e le  velleità imprenditoriali, ma reinvestiti per aiutare.  Non abbiamo bisogno di  una Chiesa povera ma di una Chiesa che si fa povera e essenziale senza che ostenti la propria ricchezza,  per innalzare la qualità di vita di chi è povero per davvero e spesso le piccole comunità,  riescono in questo  intento..... solo ,lo ammetto, bisognerebbe sforzarsi un po di più. 
“Si devono portare avanti le opere della Chiesa, - e servono soldi - ma con cuore di povertà, non con cuore di investimento o di un imprenditore”,ha ribadito Papa Francesco


Il bilancio del Vaticano , uno Stato sovrano strutturato con una rete di oltre 100 ambasciate e una serie di nunziature,congregazioni e segretariati, aveva un bilancio nel 2000 pari alla metà del bilancio del parlamento italiano . I soli deputati e senatori costavano agli Italiani più del doppio di quanto non costasse il Vaticano ai 900 milioni di cattolici in tutto il mondo,e credo che oggi non sia cambiato di molto.Sembra, inoltre , che i cattolici battezzati non siano neanche troppo generosi:  800 milioni di battezzati danno ogni anno alla loro chiesa offerte minori di quanto ne diano 2 milioni di americani membri della chiesa avventista, per non parlare dei testimoni di Geova o della chiesa dell’unificazione.
Non parliamo poi delle ricchezze della chiesa nell’arte: secondo dati recenti quasi il 75 per cento di chiese,santuari, conventi, dipinti ecc.appartengono  alla chiesa e le "vicende" della Bibbia hanno ispirato i migliori artisti di tutti i tempi Ci sono persone che s'indignano per questo... ma fanno bene ad essere così indignati? Dovremo ricordarci  che, in tante  città, quasi la metà della gente, vive con i proventi di un turismo attirato dai luoghi di culto e  da quel patrimonio artistico che appartiene proprio alla chiesa.  Ma perché, mi chiedo, non vendere almeno qualche opera d'arte  per aiutare il terzo mondo? Vendiamo, per esempio, la pietà di Michelangelo. Il suo prezzo d’asta, stando a chi ha provato ad azzardare una valutazione non potrebbe essere inferiore al miliardo di dollari. Solo un consorzio di multinazionali americane o giapponesi oppure un Bill Gates potrebbe permettersi un simile acquisto. Come primo risultato il capolavoro lascerebbe l’Italia e quell’opera che ora è esposta gratis, cadrebbe sotto l’arbitrio di un padrone privato che potrebbe vietare la sua esposizione al pubblico. Il mondo avrebbe un forse un ospedale in più nel terzo mondo ma sarebbe davvero più  umano? L'umanità non si compra, non ha un prezzo, non ha economia...o c'è ,ed è  gratis, o non c'è.

Bene, siamo sicuri di volere una Chiesa così  ? 
e se così fosse,  dopo aver sfamato tutto il " terzo mondo" chi ci assicura che  le guerre "dimenticate" e la sete di potere che regnano ormai da sempre in quelle zone non porterebbero di nuovo morte , distruzione e fame tra quelle popolazioni?   C' impegneremo di più al  interno della Chiesa condividendo e sostenendo i più deboli  o continueremo a starne fuori, lavandocene le mani, delegando sempre a qualcun'altro l'aiuto ai più deboli e continuando a lamentarci ? Saremo disposti a diventare noi più poveri per aiutare chi si trova in difficoltà , senza nemmeno guardare troppo lontano, ma proprio chi abita "dietro casa nostra"?



Tutti noi – dice il Papa – dobbiamo pensare se possiamo diventare un po’ più poveri: questo lo possiamo e dobbiamo fare un po tutti.

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