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mercoledì 14 agosto 2013

ESSERE POVERI E SENTIRSI POVERI

"Il terzo mondo, è una delle zone del pianeta più povere, ma nello stesso tempo una delle più ricche, intendiamoci, ricche nel senso che tutte le risorse naturali, metalli e pietre preziose, compreso l ‘oro nero, il petrolio,sono in mano a pochi despoti.
Ma la popolazione Africana a confronto con il ricco e opulento occidente, è la più ricca di due elementi che noi abbiamo quasi ed esclusivamente sperperato nel materialismo, senza accorgercene , una scala valori dimenticata che sta ulteriormente peggiorando la nostra ulteriore povertà.
Ma quali sono questi due elementi? 
In Africa ( e in tutti quei paesi più poveri del mondo) ci sono capanne di fango e lamiera,, bidonville, si cerca cibo nelle discariche; la popolazione è uccisa , se non dall’uomo stesso,dalla fame, aids, malaria, elevata mortalità infantile…uno scenario da far accapponare la pelle.
Ma quando si guarda nei volti di quella popolazione raramente si scorge il “Muso lungo”,nessuno che “sbotta”. Si resta impressionati dai sorrisi luminosi anche nelle situazioni più incredibili.
Come si fa a sorridere in una situazione del genere? E dove trovare la forza per andare avanti?
Vi sembrerà strano ma la popolazione Africana prega, moltissimo.Non sono tutti Cristiani o mussulmani intendiamoci ma,  a loro modo, hanno fede, confidano in Dio o in un loro Dio in qualsiasi momento della giornata e per ogni piccolissima azione che si sta intraprendendo.
Si prega prima di bere, di mangiare, si loda il Signore prima di andare al lavoro, durante e anche dopo. Si prega tutto il giorno. 
La preghiera da la forza e infuoca l’orgoglio di quelle persone che non sanno se arriveranno al giorno dopo, ma ringraziano Dio di poter vivere istante dopo istante, anche nella miseria, nella malattia, nella povertà.
Preghiera, di conseguenza l’umiltà che ti porta a un sano rispetto di se, e degli altri.
La nostra povertà sta proprio in questo.
Povertà di spirito, di iniziativa, di adattamento, di sacrificio, di disponibilità, di solidarietà.
Però mangiamo per quattro, abbiamo più cellulari che orecchi per usarli, trattiamo i bambini come adulti dandogli molto e gli adulti ritornano bambini, pretendendo molto.
E il timor di Dio? Non va più di moda.
Spendiamo più di quello che possediamo perché sennò nessuno ci nota?
Assumiamoci le nostre responsabilità.
E non lamentiamoci se nel frigorifero ci sono solo diciotto qualità di yogurt .
Personalmente Dio non mi ha mai fatto mancare nulla, non vivo nel lusso, e se ho qualcosa in più mi piace darlo a chi non ne ha.
Impariamo dai nostri fratelli Africani.
Impariamo che la vera ricchezza , il vero cibo che non ci farà mai morire, nè di fame e nè di sete sta solamente dentro di noi , con LUI, non cerchiamola fuori.
Tratto da un racconto di un missionario

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Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro?....Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.
(Mt 6,23-33)

Si è poveri solo se ci si sente poveri,solo se ci chiudiamo a noi stessi,solo se non abbiamo fiducia (o fede) in Dio o nella Vita
Se è vero che siamo poveri di fronte all'immenso Amore di Dio è vero anche che dovremo sentirci ricchi solo se abbiamo Dio. 
Quando una persona vive un solido rapporto con l'infinito ,con Dio nella propria interiorità, ha già tutto quello che gli serve per essere felice,si sente ricco anche se possiede poco perchè sa che quello gli basta .Essere ricchi non dipende da un conto in banca ma dalla tranquillità di avere cio che serve .

E allora, la "poverta" di cui parla Papa Francesco?
La ricchezza in se stessa non è un qualcosa da ripudiare o da condannare,  ma l’amore del denaro lo è. San Paolo disse: “L’amore del denaro è la radice di ogni sorta di cose dannose” “alcuni sono stati sviati dalla fede e si sono del tutto feriti con molte pene”. (1 Timoteo 6:10).
L'insensato attaccamento alle cose materiali, l'inutile arricchimento finanziario personale, la troppa sete di potere hanno causato fin troppi danni, lasciandoci spesso insoddisfatti. Ci lamentiamo perchè non possiamo avere ancora di piu, ci confrontiamo con chi ostenta piu ricchezza materiale  fino a sentirci poveri nei confronti del mondo. "Poverta"  significa essenzialita materiale,  semplicita,  disponibilita e apertura del cuore verso gli altri e verso la vita,significa fiducia . Nel disinteresse per il superfluo esteriore,tutte le nostre energie  vengono finalizzate alla crescita interiore. Quando lasciamo entrare Dio, il suo amore, nel nostro cuore , il nostro mondo interiore e quello esteriore entrano sempre più in sintonia arricchendo d'ineffabile gioia la nostra esperienza umana.

Credo che il "sentirsi poveri" derivi dall’ essere “usciti dalla Grazia di Dio” e rappresenti una mancanza di Fede e non una questione di fortuna o sfortuna. 
La povertà è una malattia, non qualcosa di cui andar fieri, e si cura con la Fede nella Vita.
Savatore Brizzi scrittore

Si è poveri solo perchè ci si sente poveri....è una questione mentale e non materiale.
Siamo abituati a lamentarci per cio che non abbiamo e che vorremmo avere e invece ci dimentichiamo di provare gratitudine per cio che abbiamo in questo momento.
L'universo, l'Infinito, la Vita, Dio (chiamalo come vuoi) ci porta continuamente ricchezza e cose belle e dovremmo focalizzarci su il bello e il ricco che abbiamo in questo momento.

La gratitudine apre il cuore e porta sempre piu ricchezza e saremo sempre piu capaci di scorgere quanto di ricco e quanto di bello c'è nella nostra vita

Siamo nati poveri, nudi, indifesi e come siamo venuti al mondo, così un giorno ce ne andremo. Forse, ricordare costantemente tutto questo può diventare la base della vera felicità.

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