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domenica 20 ottobre 2013

SIAMO CRISTIANI A META'.....

O FORSE NON LO SIAMO AFFATTO!!!

Il cristiano non è quello che va a Messa qualche volta , recita 50 Ave Marie o dice le preghiere la sera
Il cristiano è colui che vive di Cristo perchè lo conosce, non obbedisce a Cristo,  il servo  obbedisce, un amico no e Gesù ci ha chiamati amici"Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi"(Gio.15,15-16)
Il cristiano è colui che è talmente pieno di Gesù che non si sforza a fare la volontà del Padre, la fa e basta,  gli riesce semplice "rimanere" in lui." Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore" (Giov.15,10)
Dio  si è mostrato al mondo attraverso suo Figlio e "Se conoscete me,- dice Gesù- conoscerete anche il Padre: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto" (Giov 14,7-8)

E noi, conosciamo Gesù? sappiamo certamente che ha compiuto miracoli, è stato un uomo giusto, buono verso i bisognosi,  che è morto in croce ed è risuscitato dopo tre giorni... ma chi è Gesù? chi è davvero quest'uomo ?Cosa ha fatto o detto che può essere "utile" per me oggi, nella mia storia,  e cosa fondamentale, come posso conoscerlo?Come posso diventare come il "discepolo che Lui amava" quello che era legato intimamente a Lui?
"Le Scritture contengono la Parola di Dio e, poiché ispirate - quia inspiratae - sono veramente Parola di Dio"(Dei Verbum). 
Il Concilio Vaticano, così rivoluzionario, non ha ancora nutrito la nostra vita di fede e son passati 2000 anni che Dio si è rivelato, s'è tolto il velo, ma noi ancora non riusciamo a vederlo.
Posso conoscere Gesù solo attraverso lo studio e la meditazione( non la lettura) della Parola di Dio,  perchè il Vangelo non lo si legge lo si mastica,lo si mangia, lo si medita, fino a quando la Parola di Dio  giungerà al nostro cuore e diventerà nostra .....


Il Vangelo però lo ascoltiamo a Messa e basta; a volte con meno attenzione della predica 


La Dei Verbum si apre con una luminosa definizione pratica della Chiesa.


Essa è la comunità che: "in religioso ascolto della Parola di Dio, la trasmette al mondo intero ......perché ascoltando creda, credendo speri e sperando ami" (Dei Verbum 1).
La Parola quindi al centro della vita quotidiana del credente:
 "La vita quotidiana del credente ...  deve essere segnata dalla frequentazione assidua e orante della Scrittura" (Dei Verbum 25); 
l'ambito della predicazione "tutta la predicazione deve essere regolata dalla Scrittura" (Dei Verbum 21);

l'ambito della teologia: "la teologia, deve basarsi sulla Parola di Dio come fondamento perenne, lo studio della Scrittura deve essere come l'anima della teologia", (Dei Verbum 24);

l'ambito della liturgia: "La liturgia infatti è il luogo in cui tramite la proclamazione delle Scritture Dio viene incontro ai suoi figli ed entra in comunicazione con loro" (Dei Verbum 21).
Si afferma in quest'ultima espressione di un'importanza capitale, che la P AROLA è un vero e proprio sacramento, una via con cui realmente incontriamo Dio.


La Parola di Dio è una realtà che non può essere racchiusa in una frase, per quanto autorevole, della Bibbia. La Parola di Dio supera la Scrittura e non ne è esaurita. la Parola di Dio è una realtà eterna, onnipotente, è realtà che è in Dio. È la realtà creatrice, instauratrice di storia. Va molto oltre il libro, che è una concrezione della Parola di Dio. Il libro la contiene, ma la consegna in un'interpretazione nello Spirito: quia inspiratae, poiché ispirate, sono veramente Parola di Dio. 
La Parola di Dio è contenuta nelle Scritture e in esse deve essere rinvenuta attraverso un'operazione di interpretazione nello Spirito.


La conseguenza quindi è che occorre farsi carico della fatica dell'interpretazione. E interpretazione non significa solo prendere cinquanta commentari per cercarvi il significato di una frase, ma vuol dire far calare la Parola di Dio nella vita di una comunità, in un oggi storico sotto la guida dello Spirito.


Spesso diciamo che la Bibbia è difficile, che parla di cose che sono lontane da noi, che l'Antico Testamento, in particolare, ha pagine incomprensibili, che esprimono una sensibilità molto diversa dalla nostra ... "L'uomo moderno",  fa fatica a recepire, ad ascoltare , c'è una distanza culturale tra il testo e noi, che non può essere superata se non attraverso uno sforzo e noi, cioe " uomini moderni" abbiamo poca volontà di sforzarci, amiamo le cose facili. 
Ma l'uomo ,al di la dei tanti aggettivi che lo  diversifica, (antico, moderno, ricco, povero, orientale, occidentale)  è semplicemente "l'uomo" e buona parte del linguaggio della Bibbia è vicino a questa semplicità umana,  parla un linguaggio umano, semplicemente umano, radicalmente umano. 
Non lasciamoci abbagliare dall'espressione "uomo moderno", che rischia di essere un mito. Parliamo di uomo! C'è un'umanità della Bibbia che va riscoperta, un linguaggio della Scrittura che è anzitutto umano.... che ci siano difficoltà è innegabile.
Così come Non è facile avere una relazione profonda con una persona,così avviene allo stesso modo  con la Scrittura. Solo l'amore può fare miracoli Solo se ci lasceremo conquistare dall' amore per la Parola il nostro studio sarà più appassionato ed efficace, la nostra lettura più attenta e sapiente, la nostra comprensione più disponibile ed accogliente.
 Il nostro essere cristiani piu umano.....



L'ignoranza delle Scritture equivale alla non conoscenza di Cristo











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