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mercoledì 4 dicembre 2013

CARI CATECHISTI, BUONASERA!




 VERSIONE INTEGRALE DEL   DISCORSO DEL PAPA AI CATECHISTI


PUNTI SALIENTI  (quelli che a me piacciono di più)


“Essere” catechisti! Non lavorare da catechisti: questo non serve! Io lavoro da catechista perché mi piace insegnare… Ma se tu non sei catechista, non serve! Non sarai fecondo, non sarai feconda! Catechista è una vocazione: “essere catechista”, questa è la vocazione, non lavorare da catechista. Badate bene, non ho detto “fare” i catechisti, ma “esserlo”, perché coinvolge la vita.



Ricordatevi quello che Benedetto XVI ci ha detto: “La Chiesa non cresce per proselitismo. Cresce per attrazione”. E quello che attrae è la testimonianza. Essere catechista significa dare testimonianza della fede; essere coerente nella propria vita. E questo non è facile.


A me piace ricordare quello che san Francesco di Assisi diceva ai suoi frati: “Predicate sempre il Vangelo e, se fosse necessario, anche con le parole”. Le parole vengono… ma prima la testimonianza: che la gente veda nella nostra vita il Vangelo, possa leggere il Vangelo.



“essere” catechisti chiede amore......Questo amore viene da Cristo! E’ un regalo di Cristo! E se viene da Cristo parte da Cristo e noi dobbiamo ripartire da Cristo, da questo amore che Lui ci dà, Che cosa significa questo ripartire da Cristo?


Ripartire da Cristo significa avere familiarità con Lui.Gesù utilizza l’immagine della vite e dei tralci e dice: rimanete nel mio amore, rimanete attaccati a me, come il tralcio è attaccato alla vite. Se siamo uniti a Lui possiamo portare frutto, e questa è la familiarità con Cristo. Rimanere in Gesù! E’ un rimanere attaccati a Lui, dentro di Lui, con Lui, parlando con Lui: rimanere in Gesù.


La prima cosa, per un discepolo, è stare con il Maestro, ascoltarlo, imparare da Lui.


“Ho il titolo di catechista!”. Quello non serve, non hai niente, hai fatto una piccola stradina! Chi ti aiuterà? Questo vale sempre! Non è un titolo, è un atteggiamento: stare con Lui; e dura tutta la vita!

Lasciarci guardare dal Signore. Lui ci guarda e questa è una maniera di pregare. Ti lasci guardare dal Signore? Ma come si fa? Guardi il Tabernacolo e ti lasci guardare… è semplice! E’ un po’ noioso, mi addormento... Addormentati, addormentati! Lui ti guarderà lo stesso, Lui ti guarderà lo stesso. Ma sei sicuro che Lui ti guarda! 

Nella Chiesa c’è varietà di vocazioni e varietà di forme spirituali; l’importante è trovare il modo adatto per stare con il Signore; e questo si può, è possibile in ogni stato di vita.

Ripartire da Cristo significa imitarlo nell’uscire da sé e andare incontro all’altro. Questa è un’esperienza bella, e un po’ paradossale. Perché? Perché chi mette al centro della propria vita Cristo, si decentra! Più ti unisci a Gesù e Lui diventa il centro della tua vita, più Lui ti fa uscire da te stesso, ti decentra e ti apre agli altri. Questo è il vero dinamismo dell’amore, questo è il movimento di Dio stesso! Dio è il centro, ma è sempre dono di sé, relazione, vita che si comunica…

Il catechista è cosciente che ha ricevuto un dono, il dono della fede e lo dà in dono agli altri. E questo è bello. E non se ne prende per sé la percentuale! Tutto quello che riceve lo dà! Questo non è un affare! Non è un affare! E’ puro dono: dono ricevuto e dono trasmesso. E il catechista è lì, in questo incrocio di dono

Ripartire da Cristo significa non aver paura di andare con Lui nelle periferie.

Non aver paura di uscire dai nostri schemi per seguire Dio, perché Dio va sempre oltre. Ma sapete una cosa? Dio non ha paura! Sapevate questo voi? Non ha paura! E’ sempre oltre i nostri schemi!  Dio non ha paura delle periferie. Ma se voi andate alle periferie, lo troverete lì. Dio è sempre fedele, è creativo. Ma, per favore, non si capisce un catechista che non sia creativo. E la creatività è come la colonna dell’essere catechista. Dio è creativo, non è chiuso, e per questo non è mai rigido.

Per rimanere con Dio bisogna saper uscire, non aver paura di uscire. Se un catechista si lascia prendere dalla paura, è un codardo; se un catechista se ne sta tranquillo, finisce per essere una statua da museo: e ne abbiamo tanti! Ne abbiamo tanti! Per favore, niente statue da museo! Se un catechista è rigido diventa incartapecorito e sterile. 


Gesù non dice: andate, arrangiatevi. No, non dice quello! Gesù dice: Andate, io sono con voi! Questa è la nostra bellezza e la nostra forza: se noi andiamo, se noi usciamo a portare il suo Vangelo con amore, con vero spirito apostolico, con parresia, Lui cammina con noi, ci precede, – lo dico in spagnolo – ci “primerea”. Il Signore sempre ci “primerea”! Ormai avete imparato il senso di questa parola. E questo lo dice la Bibbia, non lo dico io. La Bibbia dice, il Signore dice nella Bibbia: Io sono come il fior del mandorlo. Perché? Perché è il primo fiore che fiorisce nella primavera. Lui è sempre “primero”! Lui è primo! Questo è fondamentale per noi: Dio sempre ci precede!

Rimaniamo con Cristo - rimanere in Cristo - cerchiamo di essere sempre più una cosa sola con Lui; seguiamolo, imitiamolo nel suo movimento d’amore, nel suo andare incontro all’uomo; e usciamo, apriamo le porte, abbiamo l’audacia di tracciare strade nuove per l’annuncio del Vangelo.


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In sintesi....

SI TRASMETTE QUELLO CHE SI VIVE E NON QUELLO CHE SI DICE.
SI VIVE DA CRISTIANI  CON IL SOLO SCOPO DI ESSERE DISCEPOLI SENZA SFORZARSI DI  VOLER " INSEGNARE".
LA LUCE NON FA ALCUNO SFORZO PER BRILLARE, BRILLA E BASTA.

NON SI PUO' PARLARE,  CON GESTI E PAROLE, DI DIO SE NON SI CONOSCE DIO E SI CONOSCE DIO SOLO SE CI SI PONE IN ATTEGGIAMENTO DI ASCOLTO , RESTANDO BEN VIGILI...VIVERE IL MOMENTO SENZA LASCIARSI PRENDERE DAL TEMPO E DALLE COSE (mooolto difficile, ma non impossibile)

DIO TI DESTABILIZZA,   TI DECENTRA,TI METTE IN DISCUSSIONE, TI FA ALZARE DALLA POLTRONA E USCENDO DAL TUO COMODO " IO", TI RENDE PIU' FORTE

NON SI "FA" LA CATECHISTA, SI "E'" CATECHISTA SEMPRE. E' UNO STATO D'ESSERE, UNO STILE DI VITA, UNA SCELTA DI COERENZA, ANCHE SE PENSIAMO CHE NON C'E NESSUNO CHE CI GUARDA. QUALCUNO CI GUARDA, CI OSSERVA , E CERCA D'IMPARARE DA NOI E FORSE NEMMENO LO SA..... 

DIO E' CREATIVO , E NON HA PAURA DELLE CONSEGUENZE SE DEVE USCIRE AL DI FUORI DEGLI SCHEMI E DELLE MODE, PER COMPIERE IL BENE PER L'ALTRO ...
SE DIO E' CON NOI, MA DI CHI DOVREMO AVER PAURA? (Lo sto dicendo prima a me.)






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