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venerdì 10 gennaio 2014

IL BATTESIMO:CARTA D' IDENTITA' DEL CRISTIANO'

"Ero nelle tenebre, ora sono nella luce"

Cos'è il battesimo lo sappiamo tutti, 
è un sacramento che si amministra ai bambini piccoli, 
col battesimo si entra a far parte della Chiesa, comunità di credenti, 
il battesimo è un sacramento d'iniziazione cristiana, 
col battesimo si lava via il peccato originale, 

il battesimo è un rito,etc etc... .......




Proviamo a spiegarci meglio.



Il Battesimo è un sacramento.

San Tommaso definisce i sacramenti “segno di cose sacre fatte per santificare gli uomini
I sacramenti sono segni (cioè oggetti reali e sensibili tipo il pane, l’acqua e così via) che rimandano  a realtà sacre.

Il Battesimo non è stato inventato dagli uomini. Gesù  disse ai suoi discepoli:" Andate  e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo",Mt 28,19-20 Quindi il Battesimo è stato istituito da Gesù perciò è sacro, da qui la parola sacramento.

Il Battesimo non è qualcosa che gli uomini fanno per Dio ma è dono che viene dall’alto, è qualcosa che Dio fa per noi, è Dio che fa di una creatura un figlio, è Dio che prende questa creatura e la unisce a Cristo.   

Il Battesimo "lava" via il peccato originale facendoci  figli di Dio, si muore a si rinasce a nuova vita ."Per mezzo del battesimo dunque siamo stati sepolti insieme a lui nella morte affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova" (Rm 6,3-4) 

Nella Chiesa antica il battesimo veniva anche chiamato il Sacramento dell'Illuminazione.



Negli Atti degli Apostoli sono riportate le prime conversioni al cristianesimo da parte di ebrei e pagani successive alla prima predicazione apostolica dopo la Pentecoste, e si riporta che tremila persone «accolsero di cuore la sua parola» e «furono battezzati». (Atti 2,41), (3,19). Il battesimo veniva infatti conferito solo a coloro che accettavano gli insegnamenti degli apostoli e accettavano consapevolmente di diventare discepoli.

Il termine battesimo deriva dal greco “baptismos” che vuole dire immersione; 

Il battesimo anticamente veniva amministrato per immersione in una vasca.Nel medioevo s'impose il rito per infusione. Il concilio di Trento stabilì che ogni parrocchia avesse il suo fonte battesimale e si sollecitò l'amministrazione del sacramento ai bambini entro gli otto giorni dalla nascita.

– scrive mons. Giuseppe Cavallotto -
"Anche il rito con il quale si celebrava il battesimo  aveva un suo eloquente significato. Si può accennare a quanto avveniva a Gerusalemme nella seconda metà del IV secolo. Il candidato, entrato a piedi nudi nel vestibolo del battistero, si volgeva ad occidente, regno delle tenebre e del maligno, e con la mano stesa in segno di giuramento pronunciava la rinuncia a Satana. Quindi, rivolto ad oriente, regione della luce, faceva la sua professione di fede. Deposte, poi, le vesti, entrava nel battistero,veniva unto con l’olio dell’esorcismo su tutto il corpo e seguiva l’atto battesimale con la triplice immersione"


Commenta Cirillo di Gerusalemme (teologo di Gerusalemme vissuto intorno all'anno 300) , rivolgendosi ai neofiti: “Recitaste la salutare professione di fede e poi foste immersi per tre volte nell’acqua e ne usciste. Questo per esprimere i tre giorni che Cristo passò nel sepolcro… In quel medesimo istante voi siete morti e siete nati; l’acqua salutare (del battesimo) fu insieme tomba e madre"




 Ma perché battezzare i bambini piccoli, quale peccato possono aver commesso?



Nessuno, ma portano in se il peccato originale, il seme di Adamo ed Eva. Il peccato originale è  la propensione di ogni uomo di credere  di poter fare a meno di Dio o peggio sostituirsi a Lui. La vita nuova che ci viene data col battesimo è un inizio, un opportunità che ci viene offerta di camminare verso il bene verso la luce ,è imparare a scegliere ogni giorno di stare con Dio e non contro di lui , di essere suoi figli e non suoi nemici.
Il battesimo dei bambini è giustificato con la fede dei genitori, infatti questi s'impegnano a educare i figli  nella fede ...Forse ,visto in questa prospettiva,  il battesimo serve molto più ai genitori che non hai bambini stessi


Ma perché devo imporre ai miei figli una scelta di fede che è solo mia?


Questa domanda non regge....siamo stati noi genitori a scegliere di farli nascere  indipendentemente alla loro volonta, giusto? E allora perché non scegliere per loro anche il battesimo cristiano?
Ai figli si cerca di dare sempre le cose migliori,le cose che noi genitori crediamo, amiamo e riteniamo siano le migliori.

Il battesimo non viola alcun diritto del bambino, il battesimo non pesa né condiziona, si offre piuttosto ai propri figli un dono, una grazia, un gesto di salvezza, un grande regalo. Se poi cresciuto non vorrà riconoscerlo e valorizzarlo, pazienza. D’altra parte sono tante le scelte che i genitori fanno per il figlio negli anni in cui egli non ne è ancora capace,e non tutte sono accettate


Ma andiamo oltre....se non credo in una vita eterna una vita, che può essere donata dopo la morte ,sarebbe  solo crudeltà  far nascere delle creature... che senso avrebbe la nascita di un bambino sapendo che  dovranno invecchiare, ammalarsi e poi morire ? E questo il senso ultimo del Battesimo :credo che la vita si conclude col l'unione a Cristo, con la vita eterna, ed è per questo motivo che  il Battesimo assume un significato.



Il Battesimo è solo un rito.....


"Che cos'è un rito?" disse il piccolo principe. "Anche questa è una cosa da tempo
dimenticata", disse la volpe. "È quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un'ora dalle altre ore"

Il segreto del rito, se vissuto bene, è quello di mostrare il senso attraverso la via dei sensi, cioè del corpo, della sensibilità, e dunque anche dell’emozione che essa ospita e orienta. Il rito non attiva solo un codice verbale ma tutti i codici della sensibilità ed emotivi  per dire un solo messaggio Nel rito del battesimo il messaggio è uno,:l’amore del Padre attraverso il Figlio, e che nel battesimo pronuncia su un nuovo figlio, la sua parola definitiva: “Tu sei mio figlio, l’amato: nel nome di Cristo, in te mi compiaccio”
Il senso del Battesimo non si spiega solo a parole, per comprenderlo è necessario viverlo, immergersi nell'esperienza e lasciarsi avvolgere dalla grazia del Signore





Conosciamo simboli del battesimo?

ACQUA
Battesimo significa immersione. Non c'è battesimo senza l'elemento dell'acqua che permette questa immersione, che avvolge il corpo.
Il simbolo dell'acqua nel battesimo (anche se fatto per infusione) custodisce il significato dell'essere immersi.
L'acqua rappresenta la vita (perché ogni essere vivente ha bisogno di acqua per poter sopravvivere), ma allo stesso tempo rappresenta la morte (in essa l'uomo non può sopravvivere).
L'acqua è segno della purificazione, chi riceve il battesimo viene “lavato”.
L'acqua è ciò che disseta: “Chi beve l'acqua che io gli darò, non avrà più sete (Gv 4, 14)”;

“Chi ha sete venga: chi vuole attinga gratuitamente l'acqua della vita (Ap 22,17)”

Pensiamo al battesimo per immersione, dove meglio si comprende la morte al peccato e la rinascita in Cristo: completamente immersi nella piscina battesimale una volta fuori si nasceva a nuova vita.

LA LUCE
La luce è indispensabile: senza non ci sarebbe la vita sulla terra.La luce esclude l'oscurità.La luce è espressione di forza, di potenza vittoria, calore.
La luce dà speranza, rischiara il mattino.Quando c'è luce possiamo vedere, orientarci, comunicare; permette l'incontro con l'altro, svela che non siamo soli.
La luce nel battesimo testimonia la vita: la vita come dono di Dio nella creazione, la vita come dono di Gesù nella sua resurrezione.
La luce è la presenza del Padre che ci invita a vivere da fratelli.

La luce è Gesù che nasce tra gli uomini: “Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo (Gv 1,9)

La luce donata al battezzato è l'aiuto perché sappia farsi aiutare e guidare dalla luce.
La luce è quella del Cero Pasquale, Lumen Christi, Luce di Cristo Risorto!

L'OLIO
L'olio preserva ciò che è prezioso e che va trattato con cura.L'olio è alimento, è combustibile, è base per unguenti profumati.
Il battezzato viene unto due volte durante il rito:

• la prima volta l'olio dei catecumeni infonde forza e coraggio contro il peccato ed il male. Quest'olio viene benedetto insieme all'olio degli infermi ed al crisma in ogni diocesi una volta all'anno, il Giovedì Santo, dal vescovo durante la messa crismale. Prende il nome dal fatto che gli adulti che si preparano per diventare cristiani vengono chiamati catecumeni.

• la seconda volta il crisma olio misto a profumo compie la consacrazione rendendo il bambino un consacrato, unto dal Signore.

Cospargere un corpo con dell'olio è un gesto di profondo amore e cura (unzione di Betania: una donna rompe un vasetto per profumare il corpo di Gesù).

La consacrazione con l'olio afferma la vocazione di profeta, re e sacerdote di ogni cristiano.

“Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione... (Lc 4, 18)”

LA PORTA DELLA CHIESA
La porta della chiesa è un luogo significativo, in particolare nel battesimo.
Il battezzato viene atteso sulla soglia e viene accolto dalla comunità cristiana. La porta della chiesa è aperta. È il segno più esplicito dell'accoglienza che la comunità offre al nuovo nato. Entrare attraverso quella porta è riconoscere che è Cristo la nostra meta, poiché ogni celebrazione è "  un incamminarsi verso Cristo.".
La porta divide il dentro e il fuori: varcare la soglia significa prendere una decisione ed essere fedeli. 

“In verità vi dico: io sono la porta delle pecore. Se uno entra attraverso di me, sarà salvo. (Gv
10, 7)”

IL NOME
Il Signore conosce ciascuno per nome, perché ciascuno è unico e irripetibile.
Il battesimo è un sacramento che si rivolge al singolo bambino, per questo ogni gesto viene introdotto
dal suo nome proprio: non è un qualunque bambino, non lo si può confondere.
Il nome rappresenta in sintesi la sua identità, la sua storia presente e futura.
Durante il rito il nome viene ripetuto più volte: un'amicizia personale si stringe tra il creatore e la creatura

“Non temere, perché io ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome, tu mi appartieni (Is 43,1)”

LA CROCE
La Croce è il segno distintivo dei cristiani. 
Essa rappresenta la vittoria di Gesù sulla morte nel mattino di Pasqua.
Il primo gesto che accoglie il bambino è proprio il segno di una croce sulla fronte: sul suo corpo viene impresso un ricordo indelebile, un'appartenenza eterna.
«Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.»
La croce è ricordo di morte e di vita allo stesso tempo.

“Egli portò i nostri peccati sul legno della croce, perché, non vivendo più per il peccato,
vivessimo per la giustizia; dalle sue piaghe siete stati guariti. (1Pt 2, 24)

LA VESTE BIANCA
La veste che viene consegnata al bambino è il vestito che dovrà indossare ogni giorno della sua vita: è l'abito dei giusti.
I cristiani hanno una veste bianca perché l'hanno ricevuta in dono da Gesù.
Il bianco della veste si riferisce a tutto ciò che è puro, non contaminato; è il monito a fuggire il male.
La veste bianca è il segno della misericordia di Dio che perdona.

Vi siete spogliati dell'uomo vecchio … e avete rivestito il nuovo. Rivestitevi dunque, come
amati da Dio. (Col 3, 9)”

LA CANDELA

La candela rappresenta l'accoglienza della luce da parte del battezzato.

Essa viene accesa alla fiamma del cero pasquale che rappresenta la fede della Chiesa.
Il Cero, come detto, è la memoria della Veglia Pasquale.

Accendendo la candela si prende l'impegno a custodire nella propria casa la fede nel Signore Gesù.
La fede è qualcosa di prezioso e allo stesso tempo delicato: basta poco perché la fiamma si spenga e non illumini più nulla.
La candela è la piccola luce che guida quotidianamente la vita di ciascuno.
La candela rappresenta sia la preghiera, il dialogo con Dio, che la veglia notturna in attesa di Gesù

“Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino. (Sal 119)”

L'EFFATA'

«Effatà» è una parola antica che custodisce uno dei doni del battesimo: l'apertura al mistero di Dio.

Effatà significa “apriti”, ed è il ricordo delle parole che Gesù rivolge al sordomuto per guarirlo.

Il battesimo insegna che senza la grazia del Signore si è incapaci di comunicare con i fratelli, di costruire insieme la comunione. Effatà è una parola che dona salvezza e libertà.
La vita nello Spirito insegna a chiedere aiuto a Dio e ai fratelli con umiltà e decisione.
Il figlio è colui che allarga le braccia e si lascia sollevare dal Padre con fiducia e affetto.

Gesù disse: «Effatà» cioè «Apriti!» e subito gli si aprirono gli orecchi , si sciolse il nodo della
sua lingua e parlava correttamente. (Mc 7, 34b-35)”

IL FONTE BATTESIMALE
Il fonte battesimale è la vasca, la sorgente d'acqua viva, il luogo cioè dove l'uomo, liberato dal potere delle tenebre, viene rigenerato alla vita divina perché possa chiamarsi realmente figlio di Dio, la morte viene vinta e riscattata dalla vita.


Abbiamo amministrato il battesimo a nostro figlio...
il nostro compito è finito.

NIENTE DI PIU' SBAGLIATO.....
IL COMPITO COMINCIA ADESSO.

Finita la cerimonia, finito il pranzo, pochi si prendono cura di quel bambino per farlo crescere in una fede vissuta, fino a farlo diventare realmente figlio di Dio (Giovanni 1-12) e in molti il battesimo non lascia segni visibili.
Il rito del battesimo senza partecipazione non porta la salvezza e non basta per chiamarsi cristiani, come pure non basta un crocifisso appeso ad una parete o al collo.
Il bambino diventerà cristiano a tutti gli effetti quando farà le sue scelte se guidati dai genitori che riusciranno a  vivere coerenti con la fede accettata. 

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